QING YUE (MAESTRO ugo cara)
Insolita la nostra città; magiche le donne che la vivono, emancipate, colte, belle, a volte, irraggiungibili. L'artista italocinese, Qing Yue, è sicuramente una di queste donne, ed ha al suo attivo esperienze di vita interessanti in luoghi lontani.
Artista ed operatrice artistica, ci riporta ad un'arte contemporanea di chiara derivazione etnica e racconta, con incisività, le sue lontane origini.
Sua madre, Ying Ling nasce a Suzhou (Cina), da una famiglia molto conosciuta e benestante. Ling, dotata di un'intelligenza vivace e di un carattere forte ed indipendente nonostante l'educazione tradizionale, è la nipote prediletta del nonno, un mandarino (consigliere dell'imperatore celeste). Adolescente, per scappare dall'invasione giapponese, s'imbarca con la famiglia su una nave che va da Shanghai a Ningbo dove conosce Mario, direttore tecnico a bordo, un bel triestino dalmata alto ed atletico dagli occhi azzurri, discendente di una famiglia di proprietari terrieri dalmati e da sempre affascinato dai racconti dei viaggi di Marco Polo, e che, come lui aveva vissuto a Venezia prima di partire per la Cina. Ling e Mario si innamorano perdutamente al punto da voler condividere tutta la vita assieme. Quando si decidono di sposarsi, Ling viene ripudiata dalla famiglia e disereditata. Ma la seconda guerra mondiale è in agguato e dopo pochi mesi i giovani sposi vengono separati forzatamente perchè Mario viene catturato dagli inglesi ed imprigionato in India. Insieme ad altri prigionieri italiani e tedeschi, tenta varie volte la fuga verso l'Himalaya, ma invano. Appena dopo sei lunghi anni potrà riabbracciare la sua amata a Shanghai per costruire la sua famiglia. Qing Yue nasce a Macau e la sua vita la vedrà spostarsi a Hong Kong, Trieste, Bombay, per stabilirsi poi definitivamente a Trieste, città paterna.
Queste sono le radici della pittura di Qing Yue. Il suo operare è intimamente legato a queste radici, alla profonda influenza dei suoi genitori, alle loro diverse culture, alle loro personalità contrastanti, ai loro sforzi per capirsi; due personalità straordinarie che hanno sfidato i propri mondi in nome dell'Amore.
Ora, osservando le opere di Qing Yue, si ha la sensazione di partecipare nell'avventura della sua storia familiare, nella sua rielaborazione di immagini cinesi arcaiche, ricordi ed esperienze in una costante ricerca dell'armonia universale. Un'altra sensazione è quella di avere di fronte una pittura spiccatamente contemporanea, occidentale, abilmente armonizzata e compenetrata negli elementi orientali. Le carpe, i pesci rossi, i cavalli, gli uccelli, i vasi, le ciottole di riso, le rane, i grilli e così via, sono tracce colorate che rappresentano l'influenza tao, l'intima necessità dell'equilibrio dell'energia Qi con la vita e la natura; la xilografia è reintrpretata con matrici plastiche incise a mano e stampigliate ripetutamente su tessuti sfarzosi in oro, argento, rame, seta e altri tessuti preziosi, segni e simboli che creano una fusione dinamica degli elementi orientali con quelli occidentali.
Un'esperienza visuale insolita, dove l'artista vi seduce con il suo fascino ed eleganza innate, ove leggende, miti, sogni, draghi, cavalli volanti, pittogrammi arcaici, anatre sinuose vengono ripetutamente presentate con la grazia e l'incantesimo del racconto, dove il tutto è impercettibile eppure ci circonda, ci avvince e ci coinvolge emotivamente.
Maestro Ugo Carà
Artista
Trieste, Italia - 6 giugno 2001
ENGLISH VERSION:
QING YUE (Master ugo cara)
Our Trieste is an unusual city; our women are magical, emancipated, well educated, beautiful and, at times, even inaccessible. Our Eurasian artist, Qing Yue lives here and is one of these women. By combining her upbringing in the exotic East with her contemporary ethnic works, she paints for us the tales of her distant origins.
Her mother, Ying Ling, was born in Suzhou, China, of a well-known and highly respected family. Ling was extremely bright, lively and despite her traditional upbringing, independent. She was the favourite of her grand-father, a mandarin official of the Emperor. When she was a teenager, the Japanese invaded China and she escaped with her family on a ship from Shanghai to Ningbo. It was there that she met Mario, a tall, handsome blue-eyed Triestine, a ship's officer who had always been fascinated with the stories of Marco Polo and like him, had lived in Venice for many years before leaving for China.
Ling and Mario fell madly in love. When, despite the total opposition of Ling's parents, they decided to get married, she was disowned and treated as if dead by her family. A few months later, the Second World War broke out. The young couple was forced to separate when Mario was captured and interned in India. Along with other Italian and German prisoners, he tried several times to escape through the Himalayas to Tibet, but he was always recaptured. It took six long years before the couple could embrace in Shanghai and again start their lives together.
Years later, Qing Yue was born in Macau and lived there, then Hong Kong, then India before she found her roots in Trieste - her father's city. This knowledge of her life is essential to understand her works for they are intimately tied to both East and West, to the deep influence of both parents, their different cultures, their clashing personalities, their struggles to understand and adapt: two remarkable human beings who defied their worlds for love.
Now, as you observe Qing Yue's works, you participate in her family's history, where she re-elaborates its ancient images, stories, experiences in her constant search for harmony. You see that her works present Western influences skilfully interwoven with Eastern art. Carp, goldfish, horses, birds, vases, bowls of rice, and more, are coloured signs representing Tao influence; to balance Qi with life, nature and its elements, the artist creates her figures with linocuts which are printed on shimmering gold, silver, copper-coloured and other fabrics, silks and precious textiles in order to create a dynamic blend of East and West.
Her works are an extraordinary visual experience where she captures you with her innate charm and elegance, where legends, myths, fantasies, dragons, flying horses, ancient oriental pictograms, lissom ducks, are repeatedly depicted with the grace and spell of her talent. You can feel the energy. The whole, though invisible, surrounds us, bewitches and emotionally involves us.
Maestro Ugo Carà
Artist
Trieste, Italia